martedì 30 ottobre 2007

Zone a vocazione agricola - La cementificazione che avanza

Ho ricevuto ieri nella cassetta della posta un volantino stampato dal Comitato dei Cittadini di Mantignao, Ugnano e Sollicciano che sensibilizzano ad un problema non nuovo nella Piana di Settimo e dintorni.
Nella zona "Il Ferrale" verranno deturpati 4 ettari di terreno agricolo e, si presti attenzione, in zona soggetta a regolamentazione di bacino come soggetta ad esondazione, per la costruzione di un centro atto allo stoccaggio e trattamento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi per migliaia di tonnellate/anno.
Nella immagine a fianco potete notare come il colore blu sia identificativo di zona ad alto rischio.
Tale evenienza comporterebbe enormi disagi alla popolazione durante l'allestimento del cantiere, con inquinamento delle preziose falde del sottosuolo (cosa per altro divenuta tristemente normale in Toscana, si vedano gli scempi nel Mugello operati dai cantieri dell'alta velocità) e posizionamento di un centro ad alto impatto ambientale, sia per grado di cementificazione che per pericolosità del contenuto. Il trattamento di tali rifiuti pericolosi, quali polluttanti aerei provocherà? Sarà ad emissioni zero? Dove scaricheranno gli scarti? Domande lecite che dovrebbero trovare una risposta anche dalla Società Ecofirenze incaricata del progetto.
Il comitato dei cittadini ha adito alle vie legali per fermare la costruzione di questo "ecomostro".
Come sito di informazione diamo voce a questa problematica, che dovrebbe una volta più che mai, farci riflettere sull'inurbamento attuale, sul mancato rispetto di territori dalla ricchissima tradizione, purtroppo considerati come semplice terreno di espansione urbanistica nonchè di mera speculazione.

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